La sindrome brachicefalica è una affezione delle prime vie respiratorie dei cani così detti “brachicefali”, come il Carlino, il Bouledogue Francese ed il Bulldog Inglese.
La brachicefalia è la tipica conformazione a muso schiacciato che contraddistingue le razze sopra elencate, e differisce dalla dolicodefalia, ovvero il muso allungato tipico di molte altre razze.
Alla tipica forma del muso che tutti possiamo osservare nei bulldog e nei carlini e che li rende così particolari, si associano anche alcune alterazioni anatomiche interne, che se marcate possono esitare nella Sindrome Brachicefalica.
Già nel primo anno di vita del cucciolo, durante le visite vaccinali, è possibile sospettare la presenza della Sindrome e proporre accertamenti adeguati per la diagnosi e la correzione; è fondamentale porre attenzione alle narici, che possono risultare chiuse, ai seni nasali e alla lunghezza del palato molle, che spesso in questi cani è eccessiva e va a ostacolare il normale passaggio di aria.
L'importanza della diagnosi precoce e della correzione dei difetti anatomici è fondamentale per evitare altre complicazioni nel corso della vita del cane; un cucciolo con difetti anatomici marcati crea, ad ogni respiro, una pressione negativa in tutto l'apparato respiratorio, che a lungo andare può causare danni irreversibili, come il collasso laringeo, e peggiorare notevolmente la qualità di vita del cane (scarsa resistenza all'esercizio fisico, intolleranza alle alte temperature, disturbi digestivi legati alla deglutizione di aria, sincopi e collassi).
La correzione precoce dei difetti anatomici permette di ridurre le complicazioni nel corso della vita del nostro amico a quattro zampe; essa consiste nell'allargare chirurgicamente le narici, ridurre la lunghezza del palato molle e eventualmente eliminare tessuti respiratori esuberanti tipici di queste razze.
Per informazioni, rivolgetevi allo Staff della Clinica, che si appoggia anche a specialisti esterni per la diagnosi e la terapia di queste patologie.
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ROTTURA DEL LEGAMENTO CROCIATO: LA T.P.L.O.
La rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio è una delle cause più frequenti di zoppia nel cane, e può affliggere sia cani di grossa che di piccola taglia. La causa può essere traumatica o degenerativa.
I legamenti crociati sono due legamenti posizionati all'interno dell'articolazione del ginocchio, e collegano la tibia al femore; essi hanno la funzione di impedire lo scivolamento in avanti della tibia stessa. Per questo motivo, quando il legamento si rompe, il ginocchio diventa instabile e dolente, e compare zoppia a carico dell'arto interessato.
La diagnosi di rottura del legamento crociato viene eseguita mediante una accurata visita clinica; con il paziente in sedazione, viene eseguita una manovra specialistica sul ginocchio per testarne la stabilità, chiamata "prova del cassetto".
La terapia è esclusivamente chirurgica: esistono molteplici tecniche, ma quella d'elezione è la TPLO (Osteotomia livellante del piatto tibiale), un intervento che va a modificare la biomeccanica del ginocchio in modo da neutralizzarne l'instabilità articolare. L'intervento di TPLO prevede di creare una frattura sulla tibia per alterarne l'inclinazione, e la sua successiva stabilizzazione mediante una placca ed alcune viti; in questo modo viene corretta l'instabilità articolare causata dalla rottura del legamento crociato.
Dopo l'intervento, oltre ad adeguate terapie antibiotiche e antidolorifiche, il riposo per quindici giorni ed un graduale e lento ritorno alla normale attività fisica sono fondamentali. Dopo circa tre mesi si ha la guarigione completa dell'osso tibiale.
La TPLO è un intervento altamente specialistico che lo Staff della Clinica Veterinaria Città di Jesolo predilige per l'elevata percentuale di successo e le rarissime complicazioni post-operatorie registrate nel corso degli anni, anche in pazienti di taglia grande-gigante fisicamente attivi.